LA SINDROME DA "CREPACUORE"

La cardiomiopatia di Tako-Tsubo, comunemente conosciuta come “sindrome da crepacuore“ colpisce in 9 casi su 10 le donne a seguito di un intenso stress emotivo (incidente automobilistico, lutto, intenso spavento, aspro litigio) che precede di minuti o di ore l’esordio del quadro clinico.  

I sintomi sono simili a quelli di una sindrome coronarica acuta: dolore retrosternale, dispnea e talvolta presentazione iniziale con un quadro di scompenso cardiaco acuto. 

A differenza dei pazienti con sindrome coronarica acuta però, la presenza dei classici fattori di rischio per le malattie cardiovascolari (fumo ,diabete ,ipertensione ,stile di vita) non influenza la genesi di questa sindrome, mentre è frequentissima la correlazione con un forte stress emotivo in anamnesi.

L’elettrocardiogramma si presenta con un sopralivellamento del tratto ST nelle precordiali, nelle inferiori o laterali ed i marcatori di miocardionecrosi presentano un incremento che tuttavia appare molto modesto rispetto all’entità delle alterazioni elettrocardiografiche ed ecografiche.

L’ecocardiogramma, eseguito in fase acuta, dimostra le tipiche alterazioni della cinetica di questa sindrome, rappresentate da acinesia e dilatazione dell’apice del ventricolo sinistro ed ipercinesia dei segmenti basali.

Tale aspetto del cuore assume la forma simile a quella di un cestello (nassa) usato dai pescatori giapponesi per la cattura dei polipi detto appunto “TakoTsubo”.

La coronarografia eseguita in fase acuta è indispensabile per documentare la presenza di coronarie angiograficamente normali.

Nella fase successiva, si assiste ad un progressivo recupero della funzione contrattile del cuore fino alla completa normalizzazione della cinetica. Elemento quest’ultimo essenziale per la diagnosi di TakoTsubo per la quale quale non esiste una terapia specifica ma solo terapia di supporto e sintomatica.

Un recente studio pubblicato su New England Journal of Medicine (2015) ha coinvolto 1750 pazienti in Europa e negli Stati Uniti: dalle analisi effettuate è emerso il ruolo fondamentale che il micro-circolo coronarico ha in tale patologia e sono stati compresi meglio l’evoluzione clinica e i risultati della terapia oggi in uso.